Il nuovo edificio dell’Università Bocconi è il primo edificio di architettura contemporanea costruito nel centro storico di Milano in molti anni.
Il progetto ha raso al suolo le barriere fisiche e concettuali della gabbia ortogonale in cui era costruito il vecchio edificio. Nella parte alta troviamo blocchi di uffici di vetro per mille insegnanti e membri dello staff, un audace esperimento di democrazia spaziale che punta a dare ad ognuno luce ed aria in qualità e quantità omogenee; all’interno dell’edificio, si raffigura questa idea di democrazia spaziale con dei luoghi pervasi di luce diurna naturale dedicati a riunioni, e creando scalinate che si attraversano a vicenda; nella parte bassa, invece, il concetto si realizza affondando le fondamenta di 16 metri sotto il livello della strada, creando uno spazio interrato per l’enorme Aula Magna ed infine, verso l’esterno, l’edificio risulta un grandissimo blocco futurista situato tra via Rontegen e viale Bligny, un angolo trasformato in un luogo urbano, un’illusione di interno-esterno che usa i riflessi dell’enorme parete di vetro per proiettare le immagini sugli edifici circostanti.