Biennale d’Arte Internazionale di Firenze
L’ISPIRAZIONE
Il progetto “Gli anelli” per il nuovo stadio di Milano, realizzato da Sportium-Progetto CMR, è il racconto di due club – Milan e Inter –, rivali sul campo, che hanno unito le forze per conservare una delle tradizioni più amate della città. La facciata dello stadio immortala i volti di più di 16mila tifosi, ed è un elemento vivente dell’architettura: sono i cittadini ad essere il collegamento tra passato e futuro dello spirito sportivo. Con il medesimo desiderio di parlare di futuro e di sportività è stata realizzata una installazione che rende omaggio alle sportive italiane e alle donne nello sport.
LE FIL ROSE
Alla Villa Casale di Piazza Armerina (Enna) di epoca romana, il mosaico chiamato “le ragazze in bikini” mostra che già nel IV secolo d.C. le donne erano solite esercitarsi nell’attività fisica. Sono raffigurate ragazze impegnate nella corsa campestre, nel lancio del disco e nel gioco della palla, mentre le vincitrici vengono premiate con la palma della vittoria e una corona di rose.
Ma molti secoli più tardi, il francese De Coubertin, inconsapevole della partecipazione anche femminile proprio ai Giochi di Olimpia, affidò alla donna una funzione ancillare, prevedendo solo l’incoronazione dei vincitori. A questo si oppose la francese Alice Milliat, fondatrice, nel 1921, della Federazione Sportiva Femminile Internazionale che in questo modo riuscì a dare importanza e riconoscimento alle donne nello sport agonistico.
La partecipazione alla Biennale Internazionale d’Arte di Firenze è l’occasione per tornare a ricordare le molte agoniste che nell’ultimo secolo hanno reso onore alle discipline sportive, ma anche alla fiamma olimpica e paralimpica, come di recente accaduto all’edizione giapponese dei giochi.
Campionesse che hanno vinto le medaglie ma che spesso hanno dovuto vincere le resistenze e le convenzioni sociali, che hanno scavalcato gli ostacoli in pista e lungo la loro strada, che hanno osato e scandalizzato per poter salire sul podio e aprire nuovi orizzonti.
L’INSTALLAZIONE
L’installazione vuole consentirci di non dimenticare queste donne. Una composizione di tessere, con i volti delle atlete, va a comporre una maglia metallica si aggancia a due anelli, simbolo di unione tra il maschile e il femminile, a conferma del superamento delle differenze di genere e gli stereotipi.
Una maglia che intreccia idealmente le vite delle atlete, un “filo rosa” che traccia un percorso e apre ad un futuro nuovo, inclusivo, non binario, che accetta un modo diverso di vivere la competizione, la passione, la fatica, il desiderio di salire sul podio. Una installazione che deve ricordarci che dobbiamo impegnarci ad abbattere il muro dei preconcetti e di quanto le differenze di genere siano un limite e di quanto, invece, la condivisione d’intenti e la sana competizione siano un valore assoluto e di grande ispirazione.
IL TALK
Masssimo Roj sarà presente anche al talk che si svolgerà il 31 ottobre per parlare di “Arti e Architettura per un rinnovamento responsabile del Pianeta”.
L’Architettura sostenibile e le tematiche ambientali sono al centro del dibattito internazionale sulle pratiche di sostenibilità necessarie a promuovere la salvaguardia del Pianeta. Comunità locali, enti nazionali e internazionali, organizzazioni ambientaliste e umanitarie, sono impegnate in un dialogo con la Comunità scientifica, e con quella dei creativi di tutte le arti e le conoscenze. Ingegneri, architetti, designer, artisti, sono chiamati a redigere e realizzare progetti sostenibili che dovrebbero consentire la riduzione dell’effetto serra, l’uso di energie rinnovabili e la partecipazione attiva dei cittadini al percorso di cambiamento responsabile. La consapevolezza ecologica sta rivoluzionando tutti i settori e anche le Arti e l’ Architettura contribuiscono a migliorare le prestazioni ambientali complessive e a rigenerare il Pianeta.