Grande successo di pubblico per il convegno tenutosi ieri presso l’Istituto Italiano di Cultura a Pechino. Autorità italiane e cinesi, esponenti del mondo immobiliare, della progettazione e della cultura, hanno dato vita ad un’interessante dibattito sulla progettazione sostenibile e sulle tecnologie di ultima generazione.
La conferenza ideata e coordinata da due importanti realtà imprenditoriali italiane: Progetto CMR, società di architettura tra le prime 100 al mondo e Giacomini Spa, leader nel settore delle tecnologie di riscaldamento e raffreddamento, è stata moderata da Vittorio Sun Qun (Rizzoli Pechino) curatore della Beijing Design Week 2011.
In apertura, l’autorevole intervento dell’Ambasciatore Italiano Attilio Massimo Iannucci, ha sottolineato lo stretto rapporto tra Italia e Cina, due nazioni estremamente ricche di storia e tradizione. Zhang Baiping, Segretario Generale dell’Architectural Society of China, e Massimo Bagnasco presidente del Costruction Group della Camera di Commercio Europea in Cina, hanno portato le esperienze di chi quotidianamente affronta le sfide progettuali che nascono dalla sempre più pressante necessità di rispettare il pianeta.
L’architetto Massimo Roj, presidente di Progetto CMR Beijing Co. Ltd, ha offerto una nuova chiave di lettura del ruolo dell’architetto, interprete dell’evoluzione e dei cambiamenti della società, l’architettura quindi intesa non solo come un mero gesto estetico ma vero e proprio motore di sviluppo per il territorio. Ha evidenziato che per essere davvero sostenibile lo sviluppo urbano deve avere sempre come obiettivo principale l’uomo, operando nel rispetto della tradizione e della cultura locale.
A concludere l’incontro l’intervento dell’ingegnere Servilio Gioria, Chief Engineer di Giacobini Spa, che in qualità di responsabile del programma di ricerca per lo sviluppo di nuovi sistemi energetici, ha presentato per la prima volta in Cina il progetto innovativo di una caldaia a idrogeno.
L’obiettivo è quello di trovare un percorso comune che unisca competenze differenti per rispondere alle diverse esigenze degli attori coinvolti nello sviluppo urbano (politici, finanziatori, developers, ingegneri, architetti…), per arrivare a creare città sostenibili nate con una nuova visione, “less ego more eco”, meno interessi personali e più interessi collettivi.